sabato 22 giugno 2019

Razionalità extraterrestre e irrazionalità umana






Passeggiando di notte mi sono imbattuto in un essere un po’ strano. Non minaccioso, ma strano, almeno per me. Mi ha fatto un cenno con garbo e mi ha chiesto se fossi disponibile a dargli alcune informazioni perché “non era del luogo”. Io avevo tempo, la notte era ancora acerba e mi sono messo a disposizione.
Quel tale aveva un nome complicato. Magari dalle sue parti suona come Ciro o Gianni, ma quel nome è entrato nelle mie orecchie come un’intera filastrocca per bambini. Per semplificare lo chiamerò X. I cervelloni del suo pianeta avevano intercettato dei segnali provenienti dalla terra e lo avevano inviato a controllare la situazione, dato che sono tipi socievoli, ma prima di dar fiducia agli altri vogliono capirli un po’. In pratica “funzionano” in un modo inconsueto per i terrestri, abituati a convincersi delle sciocchezze che trovano più comode.
X. Come avete organizzato la convivenza sociale?
GF. E’ una lunga storia. Se restiamo agli sviluppi più recenti, secondo i dati Oxfam, nel 2017 otto individui controllavano una ricchezza pari a quella di metà della popolazione mondiale. Da allora le cose non sono cambiate in modo significativo. L’altra metà della popolazione è composta da persone ricche, quasi ricche e in gran parte quasi povere che passano la vita a conquistare piccoli privilegi o a contendersi gli scarti dei più ricchi per non cadere nel buco nero in cui sopravvivono i più poveri. Per rosicchiare ciò che possono lavorano come dei matti, subiscono umiliazioni senza sentirsi umiliati, sfruttano molto o almeno un po’ i più deboli, si lasciano corrompere dai più forti o studiano molto per occupare una nicchia comoda in una società scomoda e in ogni caso fingono di fare cose importanti. Il manager, il commerciante e il lavoratore dipendente non mettono in discussione i privilegi dei più ricchi e se ne fregano del modo in cui vivono i più poveri.
X. Questa cosa è terribile! Come viene mantenuta un’organizzazione sociale tanto assurda? Forse con un sistema politico ferocemente repressivo?
GF. Non proprio. L’iniquità è stata anche imposta con la forza, ma nelle grandi società moderne è semplicemente accettata da tutti. Persone, famiglie e gruppi sociali cercano soprattutto di non pensare per mantenere l’abitudine di “sentire poco”: ascoltano chiacchiere radiofoniche quando sono in auto mentre a casa si incollano alla TV. A volte si dedicano alla cucina, si aggiornano sugli sport più praticati e leggono romanzi gialli, rosa o di altri colori.
X. Non ci sono studiosi capaci di analizzare questa situazione?
GF. Non mancano certo le persone intelligenti e colte. Purtroppo, gli stupidi non possono simulare l’intelligenza, ma le persone intelligenti sono perfettamente in grado di simulare in modi raffinati la stupidità e questa è proprio la specializzazione più diffusa fra gli intellettuali. I filosofi fanno riflessioni dotte sul nichilismo o illustrano le radici metafisiche dei “valori”, mentre gli scienziati studiano in modo rigoroso fatti molto circoscritti e quando spiegano qualcosa che può avere applicazioni pratiche lasciano che i ricchi sfruttino le loro scoperte in modo distruttivo e che gli altri utilizzino come una droga i prodotti della tecnologia. I politici prospettano cambiamenti che sono solo aggiustamenti di alcuni dettagli della società “data”. Ad esempio, nel governo attuale si discutono “grandi questioni” di questo tipo: a) si possono fare riforme che non aggravino troppo il debito pubblico in un’economia comunque caratterizzata dai privilegi di pochissimi privati? b) è il caso di abbandonare al loro destino i naufraghi? c) è opportuno fare un grande buco inutile in una montagna piena di amianto? d) come si possono elargire elemosine “di cittadinanza” mantenendo immutato un sistema economico che crea miseria? In passato i politici di destra miravano “seriamente” a rinsaldare i privilegi dei privilegiati che li sostenevano e quelli di sinistra miravano “quasi seriamente” a migliorare le condizioni di vita dei meno privilegiati. Oggi, invece, prevale l’idea che la politica non debba essere né di destra né di sinistra, ma semplicemente stupida. La gente, infatti, continua a partecipare alle elezioni per scegliere le stupidaggini più entusiasmanti.
X. Non capisco: la popolazione non va a scuola? Non dispone di conoscenze?
GF. Sì, va a scuola, ma studia solo le moltiplicazioni, le leggi della termodinamica e a volte anche la cibernetica. Nella scuola dell’obbligo impara che le guerre “scoppiano”, che lo sfruttamento economico “è dato” e che Platone aveva tante idee. Da un po’, nella scuola sono presenti anche gli psicologi, ma questi specialisti non hanno nulla da dire sul fatto che la disciplina e la competizione sostituiscono la sollecitazione della curiosità e della riflessione critica sui fatti. Diagnosticano e cercano di “curare” gli allievi che in questo incubo “educativo” manifestano “disturbi dell’attenzione”. Non si occupano dei bambini e dei ragazzi tanto rassegnati da stare sempre “attenti”. Non immaginano nemmeno di fare un’analisi critica del modo in cui le potenzialità delle persone sono schiacciate dalla famiglia, dalla scuola, dalle ideologie più assurde e dalla politica. In quanto tutori del “vivere normalmente” gli psicologi e gli psicoterapeuti sono poco adatti ad analizzare la rassegnazione a “vivere poco”.
X. Non capisco. Se siete infelici perché non lo ammettete e perché non fate qualcosa per migliorare le relazioni interpersonali e la convivenza sociale?
GF. Anche questa è una lunga storia. Siamo diventati autocoscienti gradualmente. Siamo stati scimmioni pelosi, scimmioni nudi, scimmioni sapienti, uomini sapienti e poi ci siamo bloccati nella posizione di sapienti intontiti. Per acquisire le nostre più alte capacità (quella di provare compassione per noi stessi e per gli altri, quella di pensare razionalmente e infine quella di creare intimità, buona socialità e un mondo migliore) abbiamo dovuto allungare in maniera notevole la nostra infanzia. Abbiamo quindi bisogno del sostegno affettivo dei genitori per anni, non per settimane o mesi e gli adulti fanno fatica ad offrire ai figli per tutto il tempo necessario un’accettazione costante e incondizionata. In genere i genitori sono più un incubo che una sicurezza e i cuccioli si devono arrangiare: non potendo elaborare il dolore, si dissociano dal dolore. Poi, una volta cresciuti mantengono il timore di provare emozioni intense. Gli adulti sono ex-bambini che continuano ad aggrapparsi alle illusioni della loro infanzia.
X. Mi sembri triste.
GF. Hai ragione. Vedi, sono cresciuto con l’idea che oltre alle “disgrazie” (malattie, terremoti, ecc.) ci fossero difficoltà e ingiustizie, ma che io potessi far parte di un grande movimento volto a superare le difficoltà e a contrastare le ingiustizie. Che potessi fare piccole cose in una comunità che fa grandi cose. Vivere lottando con gli altri contro la parte peggiore della società mi sembrava faticoso ma sensato e a volte anche entusiasmante. Ho però capito che moltissime persone compiono disastri senza nemmeno rendersene conto. Le persone che rovinano una relazione di coppia non vogliono fare del male al/alla partner, ma sentono un disagio e per non capire cosa sentono creano conflitti inutili. Le persone che trascurano o maltrattano i figli non vogliono renderli infelici, ma vogliono “educarli”. Le persone che eleggono degli imbecilli e dei criminali non vogliono rovinare la convivenza sociale, ma sperano di essere “salvate” da chi promette “cambiamenti” senza intaccare le loro illusioni. Le persone che contribuiscono al conformismo culturale non detestano la conoscenza: hanno solo paura di restare isolate.
X. Ciò rattrista anche me. Speravo davvero di scoprire un pianeta accogliente. Se non siete accoglienti fra voi, difficilmente lo sarete con noi.
GF. Già. Se vi beccano nei radar non vi fanno atterrare per paura che roviniate questo ridente pianeta. Puoi dirmi qualcosa del tuo pianeta?
X. Non c’è molto da dire. Siamo esseri semplici. A differenza di voi, però, abbiamo cura della nostra vita. Teniamo presenti i nostri limiti, la precarietà della nostra esistenza, il nostro smarrimento nell’universo. Conviviamo con il dolore di non capire il ruolo della nostra piccola storia nella totalità delle cose che esistono e cessano di esistere. Condividendo questa sofferenza ci dedichiamo a creare tutta la felicità possibile: quando riscontriamo una buona sintonia erotica ce la spassiamo alla grande e quando sperimentiamo il piacere di una sintonia psicologica viviamo appassionate relazioni di coppia. Siamo devoti ai/alle partner e ai figli e trattiamo gli altri con cura anche nelle relazioni di amicizia o di semplice collaborazione nel lavoro o nel tempo libero. Non riesco a capire il vostro desiderare “più cose” e la vostra creazione di conflitti: noi desideriamo fare esperienze di sintonia prima che tutto finisca. Voi avete la stessa sensibilità che abbiamo noi, ma vi trascinate nella vita senza condividere le vostre vite.
GF. Già. Siamo però anche pieni di qualità e, fortunatamente, tutte le nostre chiusure emotive sono imperfette. Anche le persone più distaccate in qualche occasione si lasciano andare e anche le persone più rassegnate hanno sprazzi di entusiasmo. Gli esseri umani vivono “poco”, ma in qualche modo e in qualche misura si lasciano anche sorprendere dalla meraviglia della loro vita.
X. Credo di aver capito. Se avessi delle braccia umane ti abbraccerei.
GF. Grazie. E’ stato bello incontrarti. In qualche modo ci siamo anche abbracciati. In fondo gli abbracci terrestri più sinceri sono un po’ “marziani”.







Nota: per i dati Oxfam, cfr:
https://www.internazionale.it/notizie/2017/01/16/otto-uomini-ricchezza-oxfam
e
https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2017/12/CS_Economia-per-il-99_13_01_17.pdf