Passeggiando di notte mi
sono imbattuto in un essere un po’ strano. Non minaccioso, ma strano, almeno per me. Mi ha fatto un cenno con garbo e
mi ha chiesto se fossi disponibile a dargli alcune informazioni perché “non era
del luogo”. Io avevo tempo, la notte era ancora acerba e mi sono messo a
disposizione.
Quel tale aveva un nome
complicato. Magari dalle sue parti suona come Ciro o Gianni, ma quel nome è
entrato nelle mie orecchie come un’intera filastrocca per bambini. Per
semplificare lo chiamerò X. I cervelloni del suo pianeta avevano intercettato
dei segnali provenienti dalla terra e lo avevano inviato a controllare la
situazione, dato che sono tipi socievoli, ma prima di dar fiducia agli altri
vogliono capirli un po’. In pratica “funzionano” in un modo inconsueto per i
terrestri, abituati a convincersi delle sciocchezze che trovano più comode.
X. Come avete
organizzato la convivenza sociale?
GF. E’ una lunga
storia. Se restiamo agli sviluppi più recenti, secondo i dati Oxfam, nel 2017
otto individui controllavano una ricchezza pari a quella di metà della
popolazione mondiale. Da allora le cose non sono cambiate in modo
significativo. L’altra metà della popolazione è composta da persone ricche,
quasi ricche e in gran parte quasi povere che passano la vita a conquistare piccoli privilegi
o a contendersi gli scarti dei più ricchi per non cadere nel buco nero in cui
sopravvivono i più poveri. Per rosicchiare ciò che possono lavorano come dei
matti, subiscono umiliazioni senza sentirsi umiliati, sfruttano molto o almeno
un po’ i più deboli, si lasciano corrompere dai più forti o studiano molto per
occupare una nicchia comoda in una società scomoda e in ogni caso fingono di fare
cose importanti. Il manager, il commerciante e il lavoratore dipendente non
mettono in discussione i privilegi dei più ricchi e se ne fregano del modo in
cui vivono i più poveri.
X. Questa cosa è
terribile! Come viene mantenuta un’organizzazione sociale tanto assurda? Forse
con un sistema politico ferocemente repressivo?
GF. Non proprio. L’iniquità
è stata anche imposta con la forza, ma nelle grandi società moderne è
semplicemente accettata da tutti. Persone, famiglie e gruppi sociali cercano soprattutto
di non pensare per mantenere l’abitudine di “sentire poco”: ascoltano chiacchiere
radiofoniche quando sono in auto mentre a casa si incollano alla TV. A volte si
dedicano alla cucina, si aggiornano sugli sport più praticati e leggono romanzi
gialli, rosa o di altri colori.
X. Non ci sono studiosi
capaci di analizzare questa situazione?
GF. Non mancano certo
le persone intelligenti e colte. Purtroppo, gli stupidi non possono simulare
l’intelligenza, ma le persone intelligenti sono perfettamente in grado di simulare
in modi raffinati la stupidità e questa è proprio la specializzazione più diffusa
fra gli intellettuali. I filosofi fanno riflessioni dotte sul nichilismo o illustrano
le radici metafisiche dei “valori”, mentre gli scienziati studiano in modo
rigoroso fatti molto circoscritti e quando spiegano qualcosa che può avere
applicazioni pratiche lasciano che i ricchi sfruttino le loro scoperte in modo
distruttivo e che gli altri utilizzino come una droga i prodotti della
tecnologia. I politici prospettano cambiamenti che sono solo aggiustamenti di
alcuni dettagli della società “data”. Ad esempio, nel governo attuale si
discutono “grandi questioni” di questo tipo: a) si possono fare riforme che non
aggravino troppo il debito pubblico in un’economia comunque caratterizzata dai
privilegi di pochissimi privati? b) è il caso di abbandonare al loro destino i
naufraghi? c) è opportuno fare un grande buco inutile in una montagna piena di
amianto? d) come si possono elargire elemosine “di cittadinanza” mantenendo immutato
un sistema economico che crea miseria? In passato i politici di destra miravano
“seriamente” a rinsaldare i privilegi dei privilegiati che li sostenevano e
quelli di sinistra miravano “quasi seriamente” a migliorare le condizioni di
vita dei meno privilegiati. Oggi, invece, prevale l’idea che la politica non
debba essere né di destra né di sinistra, ma semplicemente stupida. La gente,
infatti, continua a partecipare alle elezioni per scegliere le stupidaggini più
entusiasmanti.
X. Non capisco: la
popolazione non va a scuola? Non dispone di conoscenze?
GF. Sì, va a scuola, ma
studia solo le moltiplicazioni, le leggi della termodinamica e a volte anche la
cibernetica. Nella scuola dell’obbligo impara che le guerre “scoppiano”, che lo
sfruttamento economico “è dato” e che Platone aveva tante idee. Da un po’,
nella scuola sono presenti anche gli psicologi, ma questi specialisti non hanno
nulla da dire sul fatto che la disciplina e la competizione sostituiscono la
sollecitazione della curiosità e della riflessione critica sui fatti.
Diagnosticano e cercano di “curare” gli allievi che in questo incubo “educativo”
manifestano “disturbi dell’attenzione”. Non si occupano dei bambini e dei
ragazzi tanto rassegnati da stare sempre “attenti”. Non immaginano nemmeno di
fare un’analisi critica del modo in cui le potenzialità delle persone sono
schiacciate dalla famiglia, dalla scuola, dalle ideologie più assurde e dalla
politica. In quanto tutori del “vivere normalmente” gli psicologi e gli
psicoterapeuti sono poco adatti ad analizzare la rassegnazione a “vivere poco”.
X. Non capisco. Se
siete infelici perché non lo ammettete e perché non fate qualcosa per
migliorare le relazioni interpersonali e la convivenza sociale?
GF. Anche questa è una lunga
storia. Siamo diventati autocoscienti gradualmente. Siamo stati scimmioni
pelosi, scimmioni nudi, scimmioni sapienti, uomini sapienti e poi ci siamo
bloccati nella posizione di sapienti intontiti. Per acquisire le nostre più
alte capacità (quella di provare compassione per noi stessi e per gli altri,
quella di pensare razionalmente e infine quella di creare intimità, buona
socialità e un mondo migliore) abbiamo dovuto allungare in maniera notevole la
nostra infanzia. Abbiamo quindi bisogno del sostegno affettivo dei genitori per
anni, non per settimane o mesi e gli adulti fanno fatica ad offrire ai figli per
tutto il tempo necessario un’accettazione costante e incondizionata. In genere
i genitori sono più un incubo che una sicurezza e i cuccioli si devono
arrangiare: non potendo elaborare il dolore, si dissociano dal dolore. Poi, una
volta cresciuti mantengono il timore di provare emozioni intense. Gli adulti
sono ex-bambini che continuano ad aggrapparsi alle illusioni della loro
infanzia.
X. Mi sembri triste.
GF. Hai ragione. Vedi, sono
cresciuto con l’idea che oltre alle “disgrazie” (malattie, terremoti, ecc.) ci
fossero difficoltà e ingiustizie, ma che io potessi far parte di un grande
movimento volto a superare le difficoltà e a contrastare le ingiustizie. Che
potessi fare piccole cose in una comunità che fa grandi cose. Vivere lottando con gli altri contro la parte peggiore
della società mi sembrava faticoso ma sensato e a volte anche entusiasmante. Ho
però capito che moltissime persone compiono disastri senza nemmeno rendersene
conto. Le persone che rovinano una relazione di coppia non vogliono fare del
male al/alla partner, ma sentono un disagio e per non capire cosa sentono creano
conflitti inutili. Le persone che trascurano o maltrattano i figli non vogliono
renderli infelici, ma vogliono “educarli”. Le persone che eleggono degli
imbecilli e dei criminali non vogliono rovinare la convivenza sociale, ma sperano
di essere “salvate” da chi promette “cambiamenti” senza intaccare le loro
illusioni. Le persone che contribuiscono al conformismo culturale non detestano
la conoscenza: hanno solo paura di restare isolate.
X. Ciò rattrista anche
me. Speravo davvero di scoprire un pianeta accogliente. Se non siete
accoglienti fra voi, difficilmente lo sarete con noi.
GF. Già. Se vi beccano
nei radar non vi fanno atterrare per paura che roviniate questo ridente pianeta.
Puoi dirmi qualcosa del tuo pianeta?
X. Non c’è molto da
dire. Siamo esseri semplici. A differenza di voi, però, abbiamo cura della
nostra vita. Teniamo presenti i nostri limiti, la precarietà della nostra
esistenza, il nostro smarrimento nell’universo. Conviviamo con il dolore di non
capire il ruolo della nostra piccola storia nella totalità delle cose che
esistono e cessano di esistere. Condividendo questa sofferenza ci dedichiamo a
creare tutta la felicità possibile: quando riscontriamo una buona sintonia
erotica ce la spassiamo alla grande e quando sperimentiamo il piacere di una
sintonia psicologica viviamo appassionate relazioni di coppia. Siamo devoti
ai/alle partner e ai figli e trattiamo gli altri con cura anche nelle relazioni
di amicizia o di semplice collaborazione nel lavoro o nel tempo libero. Non
riesco a capire il vostro desiderare “più cose” e la vostra creazione di
conflitti: noi desideriamo fare esperienze di sintonia prima che tutto finisca.
Voi avete la stessa sensibilità che abbiamo noi, ma vi trascinate nella vita senza
condividere le vostre vite.
GF. Già. Siamo però
anche pieni di qualità e, fortunatamente, tutte le nostre chiusure emotive sono imperfette. Anche le persone più distaccate
in qualche occasione si lasciano andare e anche le persone più rassegnate hanno
sprazzi di entusiasmo. Gli esseri umani vivono “poco”, ma in qualche modo e in
qualche misura si lasciano anche sorprendere dalla meraviglia della loro vita.
X. Credo di aver capito.
Se avessi delle braccia umane ti abbraccerei.
GF. Grazie. E’ stato
bello incontrarti. In qualche modo ci siamo anche abbracciati. In fondo gli
abbracci terrestri più sinceri sono un po’ “marziani”.
Nota: per i dati Oxfam, cfr:
https://www.internazionale.it/notizie/2017/01/16/otto-uomini-ricchezza-oxfam
e
https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2017/12/CS_Economia-per-il-99_13_01_17.pdf
Nota: per i dati Oxfam, cfr:
https://www.internazionale.it/notizie/2017/01/16/otto-uomini-ricchezza-oxfam
e
https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2017/12/CS_Economia-per-il-99_13_01_17.pdf